
VALLE TANARO, VALLI MONGIA E CEVETTA LANGA CEBANA, VALLI MONREGALESI
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IL TARTUFO NERO PREGIATO DEL CUNEESE
Una terra di montagne con scorci selvaggi e inattesi, una terra di pianura con città, borghi e paesi ricchi di sedimentazioni storiche e culturali, ma anche una terra di colline dove la natura si abbandona ad incredibili capriole paesaggistiche tra prati, boschi e coltivi.

Not to be missed

La provincia di Cuneo è oggi un caleidoscopico scrigno a cielo aperto che può accarezzare turisti e avventori in nome di un tesoro spesso sconosciuto e nascosto. Perché il respiro di lecci e querce, carpini e noccioli, betulle e tigli può dar vita ad un prodotto capace di farsi canto universale di una civiltà contadina che ha saputo trascendere la storia per trasformarsi in un elemento attrattore e costruttore di una vera e propria offerta turistica dedicata.
Dietro al Tuber melanosporum Vittad, infatti, popolarmente conosciuto come Tartufo nero pregiato, esiste un mondo di professionisti che si muove sottotraccia per creare un’esperienza di visita e di gusto del tutto insperata. Coltivato in appositi terreni dalle caratteristiche pedologiche ben delineate e raccoglibile, in base al calendario regionale, dal 15 dicembre al 15 marzo (andando così ad integrare dal punto di vista temporale la disponibilità sul mercato del ben più celebre Tartufo bianco di Alba), il Nero colpisce e stupisce fin dal momento della sua raccolta: accompagnare un trifolao alle prime luci dell’alba e provare, invano, ad inserirsi nell’intimità del suo rapporto con il fido cane da ricerca, riconcilia con sé stessi e con la propria idea di turismo esperienziale.
Le corse del cane apparentemente senza meta, l’estrazione del fungo ipogeo ancora incrostato di terra, l’abbraccio dei primi raggi di sole che mitigano l’aria e rinsaldano il rapporto tra uomo e natura. Se la magia della ricerca sorprende, quella dell’assaggio disorienta per un ingrediente poco considerato per diversi anni nonostante la sua celebre influenza nella cucina francese e, in particolare, nei gusti di Casa Savoia.
E così, muovendosi tra i dolci declivi del Monregalese, della Langa Cebana e della Val Tanaro quando l’inverno sfuma nei primi tepori primaverili, potrà capitare di tuffarsi nei profumi del Nero pregiato come ripieno dei ravioli di Raschera o come preziosa guarnizione dei medaglioni di Fassona alla Sabauda. Il Tartufo nero pregiato, insomma, non è soltanto un ingrediente della cucina cuneese che merita di essere assaggiato o riscoperto. È un elemento distintivo e aggregativo di un territorio eterogeneo dove l’uomo e la natura coesistono in una simbiosi perfetta e dove i curiosi e i turisti possono vivere esperienze di visita inattese per la mente, gli occhi e il palato.
Reportage realizzato nell’ambito del progetto “Un viaggio sensoriale nel Monregalese, Langa Cebana e Val Tanaro alla ricerca e scoperta del Tartufo Nero”, promosso dall’ATL del Cuneese e co-finanziato dalla Regione Piemonte.






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