VALLI MONGIA E CEVETTA E LA LANGA CEBANA

Mongia e Cevetta sono due piccole valli a fianco della principale Val Tanaro. Con i loro dolci declivi segnano l’inizio dell’area collinare della Langa Cebana. Tre realtà territoriali con peculiarità distinte ma omogenee sotto l’aspetto storico e culturale. 

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Caratterizzata da grandi estensioni di castagneti che ricoprono oltre il 60% del territorio, la Valle Mongia è nota per la piccola stazione turistica estiva e invernale di Viola. Gli impianti sciistici di St. Grée, nell'estremo lembo meridionale dell'arco alpino occidentale, offrono un forte contatto con la natura. Gli impianti di risalita, in funzione anche durante la bella stagione, permettono agli appassionati di downhill di cimentarsi lungo apprezzati tracciati per le due ruote. 

L’alta Valle Cevetta è contraddistinta per la presenza, per buona parte nel territorio di Montezemolo, dell’area della Riserva Naturale delle Sorgenti del Belbo, raro esempio di area palustre di media montagna. Qui gli appassionati possono ammirare meravigliose fioriture di orchidee, presenti in ben 22 varietà. L'area, grazie alla rete di sentieri e strade bianche e la presenza di aree attrezzate, ben si presta a brevi escursioni, uscite in mountain bike o a cavallo.

Il territorio della Langa Cebana si distingue per la presenza di noccioleti e soprattutto vigneti, a Cigliè, Rocca Cigliè e Murazzano. A Sale San Giovanni ecco l’Arboreto Prandi, circa 12 ettari di ambiente naturale ricco di piante arboree ed erbacee di notevole interesse botanico ed ambientale, da scoprire attraverso varie tipologie di percorso. Da inizio giugno a metà luglio, la fioritura della lavanda regala colpi d’occhio di rara bellezza in quella che si può definire una piccola “Provenza piemontese”.  

La storia, che qui ha radici profonde, è ben rappresentata dal Castello di Lesegno, dal Castello di Mombasiglio, sede del Museo Generale Bonaparte, dal Castello dei Marchesi Incisa di Camerana a Sale San Giovanni, dall’imponente Castello dei Marchesi del Carretto a Saliceto e dalla torre medievale di Priero, alta ben 36 metri.

Ceva è il fulcro vitale delle due valli. Borgo racchiuso nel piccolo cuneo ricavato dal Tanaro e dal torrente Cevetta, conserva il fascino delle sue strette vie di pietra e dei suoi palazzi. La zona del Cebano è definita dagli esperti del territorio CRU del tartufo bianco. Il mercato del tartufo di Ceva è conosciuto come uno dei più importanti d’Italia. La città è anche la Capitale del Fungo e ogni anno a fine settembre la Mostra Mercato Nazionale del Fungo anima di esperti micologi, visitatori e di profumi del bosco le vie del centro.

Pays Aimables - paesaggi da amare - Tra colori, profumi e antichi borghi.

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