GARESSIO

IMMERSA IN UNA VALLE VERDE SMERALDO

Garessio conquista con le sue acque e la sua tranquillità. Il centro storico è costituito da quattro borghi disposti in fila, uno dopo l’altro: il Ponte, il Poggiolo, il Borgo Maggiore e Valsorda. Il fascino delle circostanti montagne, così silenziose e rasserenanti, sarà ancora più grande quando, al di là delle creste innevate o degli spuntoni di roccia, si vedrà luccicare il mare della Riviera, così lontano come paesaggio, ma, in fondo, così vicino.

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Garessio è il punto di partenza per i sentieri che solcano le Alpi Liguri e portano alle sue vette. Nella bella stagione, il monte Galero, l'Antoroto, il Berlino, il Bric Mindino, sono facilmente raggiungibili attraversando distese di una flora alpina che esprime tutta la sua poderosa bellezza. La neve porta in inverno un gran numero di appassionati sulle piste da sci della Stazione di Garessio 2000

La vegetazione rigogliosa è, sicuramente, ciò che colpisce di più. Il bosco assume, per gli abitanti locali, mille significati: il profumo dei funghi più pregiati, il ricercato sapore delle piccole castagne, dette Garessine, e il lento scorrere della vita quotidiana con i suoi ritmi stagionali, sono la base di un'economia e di una cultura contadina che si tenta di non disperdere. 

L'acqua fresca, leggera e pura ha reso celebre Garessio in tutto il mondo. L'utilizzazione a fini terapeutici della sorgente Rocciaviva di Garessio, delle Fonti San Bernardo, è praticata da oltre 100 anni e inizialmente si rivolgeva a un turismo d'elite mentre ora ha una fruizione più ampia.

Con il Regio decreto dei Savoia, nel 1870 Garessio si fregia del titolo di città. Nelle sue borgate, il paese conserva splendide testimonianze architettoniche dei secoli passati, il Complesso Medievale del Borgo Maggiore, con i resti del Castello e delle mura, la confraternita di San Giovanni, le chiese e il santuario di Valsorda, le decorazioni ed i portali delle case della Borgata del Poggiolo, i caratteristici edifici ed il ponte che dà il nome alla Borgata più viva, cuore economico e commerciale sul lungo Tanaro. 

A qualche chilometro dal centro cittadino, troviamo il Castello Reale di Casotto. Nato come monastero certosino, fu acquistato dai Savoia e trasformato in residenza estiva e palazzo di caccia: il progetto riuscì a combinare in modo magistrale la semplicità di un ex convento con lo stile monumentale che si addiceva a una residenza sabauda. Recentemente riaperto dopo anni di restauro, offre al visitatore la possibilità di ammirare arredi e dipinti appartenuti ai Savoia.

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