I CASTELLI DEL MARCHESATO

Per ben quattro secoli Saluzzo mantiene strenuamente l’indipendenza del suo piccolo ma vivace marchesato, stretto tra il ducato Savoia e la Francia. Un incredibile fiorire delle arti è oggi ancora apprezzabile nei suoi romantici castelli e nelle opere d’arte medievali e rinascimentali. Vediamo da vicino ciò che l’uomo ha creato e continua a creare qui, in un legame con la propria terra che si respira anche nelle produzioni enogastronomiche d’eccellenza. 

Arrivato a Saluzzo, prima di inerpicarsi nella parte alta del centro storico, puoi concederti una breve passeggiata su Corso Italia, la grande via della movida cittadina, un’area pedonale ricca di locali e ristoranti. L’inizio del corso è segnato dalla cattedrale, con la sua facciata rigorosa e lo spazio interno marcato dalle alte volte a crociera gotica. Lascia alle spalle la chiesa, volgiti verso sinistra e vedrai apparire un arco che dà accesso alla parte alta della città.


La via in ciottoli ti conduce alla sommità, dove svetta la Castiglia, l’antica fortezza dei Marchesi di Saluzzo. Il complesso, immediatamente riconoscibile per la sua tozza torre rotonda, è stato nei secoli utilizzato come dimora gentilizia, fortezza e carcere. Oggi al suo interno trovi tre musei: la collezione contemporanea IGAV, il Museo della Memoria Carceraria e quello della Civiltà Cavalleresca, per tornare al tempo medievale, tra tenzoni, guerre e il romantico amor cortese.


Il tuo viaggio nei secoli medievali continua il giorno successivo, con la visita a due castelli non lontani da Saluzzo. Il solido profilo del Castello della Manta, che sorge in collina, fa intuire la sua primaria funzione difensiva. La dimora, bene del FAI a partire dal 1984, si rivela all’interno una fastosa dimora, che trova il suo punto più alto negli affreschi del salone baronale. Non puoi che rimanere senza fiato di fronte a questa decorazione pittorica, uno degli esempi più alti di gotico internazionale. Da un lato trovi una “sfilata” di nove uomini ed altrettante dame, si tratta del Ciclo dei Prodi e delle Eroine, con cui il pittore ritrae grandi personaggi dell’antichità con le fattezze dei regnanti del marchesato e le relative consorti. Sull’altra parete trovi una rappresentazione della fontana dell’eterna giovinezza, tema ripreso dal romanzo cavalleresco Roman de Fauvel.


Il percorso continua attraverso i vasti frutteti che caratterizzano l’area, fino a Lagnasco. Qui trovi un complesso architettonico formato da tre castelli, risalenti all’undicesimo secolo e rinnovati nel XVI secolo dalla famiglia Tapparelli, che regalò il massimo splendore al complesso. La decorazione interna è multiforme e di rara bellezza. Nelle varie sale si susseguono decorazioni a grottesche e riferimenti alla cultura classica, fino alla sontuosa Sala della Giustizia.

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