IL RESPIRO DELLA PRIMAVERA LUNGO IL SENTIERO LANDANDÈ

V'è qualcosa nella primavera che non si può esprimere a parole”. Persino il Premio Nobel Isaac Singer faticava a descrivere quel caleidoscopico intreccio di fiori, profumi, luci e colori che da sempre caratterizza le settimane centrali di aprile e di maggio. Un’atmosfera onirica che rimane intrappolata negli occhi di grandi e piccoli e chi si può toccare con mano immergendosi nella natura di una collina che, sentendosi ormai grande, solletica le prime propaggini delle Alpi Liguri. Provare per credere, dunque, percorrendo ad esempio il Sentiero Landandè che si snoda tra i dolci declivi delle colline monregalesi. Un circuito concepito nel 2010 con un primo anello escursionistico di ventidue chilometri tra Briaglia, Vicoforte e Niella Tanaro e allargatosi, a poco a poco, ai comuni limitrofi, Mondovì città inclusa.

Un amalgama eterogeneo dove storia, natura ed enogastronomia si fondono in un abbraccio paesaggistico inatteso, dove lo sguardo buca l’orizzonte per scorgere le vette più celebri delle Alpi di Cuneo. Un cammino alla scoperta del territorio e delle sue sfumature cromatiche, suddiviso non a caso per singoli “petali”, quasi a richiamare l’emozione floreale che ogni tratto di sentiero regala all’escursionista allenato o al viandante di passaggio.

Il primordiale Petalo Fucsia, quindi, tra Vicoforte, Briaglia e la panoramica cappella di San Teobaldo di Niella Tanaro, per accarezzare frutteti e vigneti o attraversare boschi e coltivi.

I successivi Petalo Blu e Petalo Rosso, poi, inaugurati nel 2017 e dedicati rispettivamente a Niella Tanaro e a San Michele Mondovì, per muoversi su crinali panoramici insperati, raggiungendo località pregne di storia come la Bicocca di San Giacomo, teatro di una sanguinosa battaglia napoleonica.

Il Petalo Arancione, ancora, aperto nel 2019 e dedicato alle diverse anime della città di Mondovì, tra Carassone, Breo e Piazza con i suoi vicoli e i suoi monumenti storici.

Il Petalo Giallo della valle Mongia, poi, concepito tra 2021 e 2022 e non collegato ai precedenti, disteso tra Monasterolo Casotto e Viola tra colline e montagne che profumano di bosco e di mare. Dal Santuario di San Colombano a quello di Madonna della Neve, fino alle Panchine Giganti di Viola e di Monasterolo per un’esperienza escursionistica adatta anche agli amanti delle due ruote.

Il nuovo Petalo Verde, infine, quale appendice di collegamento tra valle Mongia e valle Casotto, in fase di tracciatura nel 2024 ma già attivato a Lesegno e Mombasiglio. L’itinerario dai connotati più montani, pensato per coloro che non possono fare a meno di salire in quota. Assaporare il respiro della primavera lungo il Sentiero Landandè, allora, per imparare a guardare i luoghi apparentemente conosciuti con occhi diversi, più sensibili e consapevoli.

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