Non serve essere appassionati di storia per lasciarsi affascinare dalle imponenti opere che il Genio Militare italiano ha costruito nelle valli cuneesi, in particolare in Valle Stura. Inizia la tua visita dal Forte Albertino di Vinadio, imponente opera voluta da Re Carlo Alberto di Savoia e realizzata in 13 anni di lavori. La fortificazione si snoda su tre livelli di camminamento per un totale di circa 10 km. Il forte di Vinadio non fu mai teatro di scontri. Declassato a deposito, venne in seguito inglobato in una linea arretrata del Vallo Alpino e dismesso alla fine della Seconda guerra mondiale. 

Il forte è visitabile da giugno a ottobre, puoi acquistare i ticket alla biglietteria dell’ingresso di piazza Vittorio Veneto. All’interno trovi un allestimento multimediale molto curato che racconta la montagna in modo non banale, ripercorrendo la storia degli scambi commerciali, dei mestieri e delle arti che hanno reso le Alpi uno snodo cruciale di interscambio economico e culturale. La mostra permanente invece ti porterà alla scoperta della colombaia, un tempo ospitata tra le mura del forte, e dell’importante ruolo dei messaggeri alati durante gli eventi bellici.

Dopo la visita è tempo di approfittare dei percorsi escursionistici della valle, incamminandosi sui sentieri tra boschi di faggi, castagni e larici o sui pascoli erbosi degli alpeggi estivi. Potrai imbatterti, lungo il percorso, in depositi militari abbandonati, oscuri bunker in cemento armato e casematte ben mimetizzate.

Se preferisci le due ruote, noleggia una e-bike per risalire, da Demonte, il panoramico vallone dell’Arma. Perditi nella bellezza dell’altopiano della Gardetta, crocevia di tre valli, ricco di testimonianze belliche, geologiche e anche paleontologiche. Qui la vista si apre su immensi prati fioriti, dove le marmotte giocano a rincorrersi da una tana all’altra, e guglie rocciose che si innalzano verso il cielo in un ambiente alpino eletto patrimonio geologico italiano.

La Valle Stura è impegnata a valorizzare le tipicità territoriali, tra cui spiccano i prodotti caseari di piccole aziende locali, che hanno mantenuto le antiche tecniche di lavorazione. Fai una sosta in un ristorante della zona per provare l’agnello sambucano, i crousét o la raviola valauriana, tutte ricette della tradizione culinaria valligiana preparate con prodotti a km zero.