100 MIGLIA MONVISO

Dai portici antichi e le caffetterie di uno dei borghi più belli d’Italia, Saluzzo, alle pietraie che costeggiano i sentieri ai piedi del Re di Pietra, il Monviso. La 100 Miglia del Monviso è un ultratrail ambientato in Piemonte, in uno dei paesaggi più suggestivi e meno antropizzati dell’arco alpino.

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Il Monviso

Una gara che è molto più una semplice corsa: un intero territorio che s’incontra e si racconta attraverso i suoi abitanti, accoglienti e sempre presenti per gli atleti e per il pubblico, la sua cultura (fatta di musica, parole e monumenti da scoprire) e la sua ricchezza enogastronomica.

Sono molteplici gli eventi collaterali, sportivi e non, di una manifestazione che è entrata del cuore non soltanto di chi l’ha portata a termine, ma anche di chi ha avuto l’opportunità di assistervi dal Village in centro a Saluzzo alla partenza come da un rifugio in quota.

Il territorio: 167 chilometri che attraversano strade di pianura e sentieri di montagna, rifugi di montagna e centri urbani che costituiscono una comunità di 18 comuni, 30 associazioni e 250 volontari.

L’idea è di coinvolgere non la singola città, bensì il territorio attraverso un grande evento sportivo che ha qualcosa di epico anche per chi partecipa nel pubblico. Alla partenza, l’emozione prima di un lungo viaggio che è soprattutto dentro sé stessi: la fatica, la concentrazione, storie e motivazioni, attitudini e desideri. Il percorso è lo specchio di una terra accogliente, persone e luoghi che si mettono al servizio di chi corre due notti e un giorno intero, il miglior biglietto da visita per chi affronta una sfida con lo sguardo dell’atleta e per chi, accompagnatore, guarda al paesaggio da turista.

Un patrimonio naturalistico unico nelle Terre Monviso. Il percorso della 100 Miglia del Monviso è inserito in parte all’interno del Parco del Monviso, che gestisce, insieme al Parco Naturale Regionale del Queyras, la riserva della biosfera transfrontaliera del Monviso riconosciuta come patrimonio dall’Unesco. Qui vive un anfibio protetto e considerato vulnerabile, la salamandra di Lanza, che si può osservare in estate, soprattutto nei giorni di pioggia e nebbia, nella zona di Pian del Re e dei Laghi da dove sgorgano le acque del fiume più lungo d’Italia, il Po.

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