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MUSEO DEL FUNGO - CEVA
Il Museo del Fungo di Ceva nasce dal desiderio di celebrare e diffondere la conoscenza del fungo, il “re del bosco”, esplorando la scienza e la storia di questo incredibile organismo, grazie a installazioni multimediali e a una collezione di esemplari rari. Il Museo ha sede nell’ex Convento dei Padri Cappuccini ed è stato inaugurato nel 2024 dal Gruppo Micologico Cebano “Rebaudengo-Peyronel” durante la Mostra del Fungo, che si svolge tutti gli anni a metà settembre. Durante la visita è possibile ammirare anche il Chiostro delle Erbe e il giardino botanico, quest’ultimo teatro della rassegna letteraria estiva “Un Libro in Giardino”, alla quale partecipano ogni anno importanti autori e autrici.
Piazza dei Cappuccini
Ceva
Tel.:
+39 335 685 6158
Email: gmc.ceva62@gmail.com
Sito web






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Non poteva mancare un museo dedicato al fungo nel cuore di Ceva, le cui valli circostanti danno vita a molte specie micologiche diverse, anche le più particolari. Il Museo si trova al primo piano di quello che, per 400 anni, è stato il Convento dei Padri Cappuccini: questo edificio, fondato nel 1577, ha subito varie modifiche nel corso dei secoli ed è stato definitivamente lasciato dalla comunità nel 2012. La devozione dei Cappuccini e il loro rispetto per l’ambiente naturale rivivono oggi nell’attività del Museo, che valorizza la biodiversità locale con grande passione e attenzione scientifica.
Un museo “in divenire” - com’è stato chiamato l’attuale allestimento al piano terra - che punta ad espandersi e aprire nuove aree nelle ex celle dei frati, dando spazio a sale didattiche per le essenze arboree, i microscopi e le riproduzioni dei vari ambienti in cui trovare i funghi, in primis il bosco. Al momento le sale approfondiscono la storia del Gruppo Micologico Cebano e della Mostra del Fungo, inserendoli all’interno delle vicende cittadine e mondiali, con diversi video, le immagini d’epoca della Mostra di ieri, la Mostra di oggi, e il Museo "che sarà".
È altresì possibile osservare la costante trasformazione del giardino botanico, primo tassello della riconversione dell’ex convento in museo. Nel 2021 è stato oggetto di recupero e intitolato a frate Francesco Maria Bono, e ospita oggi l’antico frutteto dei Cappuccini, gli orti didattici per gli alunni delle scuole, e diversi altri spazi di grande interesse e rilevanza, come il prato per la sopravvivenza delle api e l’“incubatoio delle piantine”. La sua cura è affidata all’impegno dei volontari soci del Gruppo Micologico, che si occupano con altrettanta passione anche del Chiostro delle Erbe, dove crescono erbe aromatiche, officinali e alimurgiche.
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