Luogo della memoria per gli Alpini, che dal 1938 scelsero come patrono San Maurizio, capo della legione tebea, il santuario accoglie i resti di un alpino caduto in Russia. All’esterno, il giardino ospita cippi e croci che ricordano i caduti e dispersi della Divisione Cuneense in Russia.

Finita la guerra, nel 1946 gli Alpini della sezione ANA di Cuneo portarono al santuario la tela con la Madonna che aveva accompagnato i soldati. L’immagine sacra trovò così la sua definitiva collocazione sul colle di San Maurizio, accanto al protettore delle truppe alpine.

Oltre alla vista offerto dalla torre panoramica, visitatori e “penne nere” che ogni anno raggiungono il santuario di San Maurizio possono ammirare, grazie a una panchina gigante poco distante (la Big Bench n. 123), lo straordinario colpo d'occhio sulle montagne che spazia dal Monte Gelas alla Bisalta e dal Cervino al Monviso.

L'area è raggiungibile grazie a un sentiero naturalistico intitolato a Petinmenin, un bambino alto come un fungo che, racconta la leggenda, si aggira per i boschi dei dintorni sempre in vena di combinare scherzi. Il percorso, adatto a tutti, ricco di suggestioni che riportano alle avventure del simpatico Petinmenin, è ben segnalato e parte dalla chiesa di Vignolo.

Il santuario di San Maurizio è aperto la domenica pomeriggio in primavera, estate ed autunno (su richiesta in altri giorni). Scopri di più su: www.santuariosanmaurizio.it.