3 TRADIZIONI STORICHE DELL’ALTA VAL TANARO

Un tuffo nel passato capace di affascinare, che ci racconta di maschere, balli antichi e sfilate storiche della Val Tanaro. Tramandate di generazione in generazione ancora oggi, possiamo ammirare le tradizionali rievocazioni in cui gli attori si muovono con gli stessi gesti dei loro antenati. In un tripudio di colori e abiti sfarzosi, l’entusiasmo accomuna proprio tutti e sa emozionare grandi e piccini. 

Da non perdere

Carnevale de J’Aboi

Bal do Sabre

Mortorio

Il Carnevale de J’Aboi, con le sue radici molto antiche, occupa una parte importante della cultura ormeasca. Si racconta risalga al X secolo, tempo della cacciata dei saraceni dal Piemonte. Nelle frazioni appena sopra Ormea, gruppi di giovani mascherati, durante il loro peregrinare nella settimana di carnevale, portavano messaggi alle comunità e alle borgate vicine con l’allegria tipica della gioventù. Attraverso canti e balli si festeggiava la fine dell’inverno e l’imminente arrivo della bella stagione, motivo per rallegrarsi, bere e mangiare tutti insieme. La partecipazione era prettamente maschile e le donne si limitavano a contribuire cucendo sulle bianche divise dei nastri colorati. Nel gruppo de J’Aboi ciascuna maschera aveva un ruolo e una collocazione. Oggi la rappresentazione viene arricchita con i balli occitani, a cui partecipano in maniera attiva e coreografica anche le donne.


Il Bal do Sabre e la località di Bagnasco sono stati protagonisti di importanti manifestazioni di folklore nazionali e internazionali. Il gruppo dei Bal do Sabre è composto da dodici danzatori che, muniti di sciabola, eseguono molteplici figure allegoriche. Dodici sono anche i nastri colorati che, avvolgendosi e svolgendosi intorno al palo della treccia, simboleggiano, in un’esplosione di colori, il risveglio della primavera dopo il letargo invernale. Al significato rituale della danza, si è sovrapposta la leggenda del contadino locale che, avendo rifiutato di dare la propria figlia in sposa al capo dei saraceni, viene condannato a morte e giustiziato con una pubblica esecuzione capitale. La danza viene oggi estate nell’ambito della manifestazione Bagnasco a Colori e in varie occasioni durante l'anno.


Il Mortorio, la sacra rappresentazione della morte di Cristo, è l'evento a carattere culturale, religioso, artistico e popolare più antico e importante del comune di Garessio. Introdotto dalla locale Confraternita di San Giovanni Battista, si tramanda e si realizza da secoli, senza interruzione, con cadenza quadri/quinquennale. Coinvolge la città di Garessio e i suoi abitanti nel periodo pasquale in modo attivo e partecipe. Si tratta della rievocazione della deposizione del corpo di Cristo dalla Croce. In esso agiscono, durante la sfilata storica in costume, i personaggi che vissero il terribile evento. Fanno corona alla “Sacra Scena”, l'Arcangelo Raffaele, che recita il prologo, e l'Angelo della Tromba, dalla modulazione canora molto particolare. Il tutto è preceduto da uno spettacolo propiziatorio dell'età saracena, dove gli Angeli dei Misteri, portando ognuno un simbolo della Passione, recitano antiche litanie.

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