ARTE SACRA CUNEESE: IL GOTICO

Linee alte e slanciate, archi a sesto acuto e contrafforti, l'esaltazione della dimensione verticale. Il gotico in provincia di Cuneo vede uno sviluppo in molti casi tardivo, ma non meno interessante e creativo. Tra grandi cattedrali e piccole cappelle isolate, nel tardo medioevo si assiste a un fiorire di prove artistiche eccellenti, luoghi di rifugio per i fedeli e spesso unica fonte di conoscenza per il popolo.

Nel XIII secolo nuove forme architettoniche si affacciano in una zona acquitrinosa del Saluzzese: Staffarda. Qui i monaci cistercensi fondano un'abbazia dedicata a Santa Maria, nella quale agli elementi romanici, allora presenti, se ne sommano altri di netta derivazione gotica.


La diffusione della «mostruosa e barbara… maniera trovata dai Gothi», secondo la spregiativa definizione datane dal Vasari, avviene perlopiù in provincia. Sono infatti poche le eccezioni che emergono in una fase piuttosto tarda, quando già si va esaurendo anche l'ultima stagione del gotico europeo, noto come "internazionale” o “fiorito". Esempio di gotico primitivo è la chiesa di San Francesco a Cuneo con struttura originaria del XIII secolo. La chiesa di San Giovanni a Saluzzo risale invece alla metà del XIV secolo.


Nel XV secolo gli edifici gotici diventano più maestosi, caratterizzandosi per ampie facciate, impreziosite da lesene, sculture e massicci portali isolati. A questo periodo risalgono le chiese di RossanaRevello e Saluzzo, tutte dedicate all'Assunta.


Un ritardo nel fare propri i nuovi modelli artistici rispetto al resto della penisola, compensato dalla creatività degli artisti locali, caratterizza scultura e arti figurative che sono in ogni caso attente a cogliere le influenze, soprattutto liguri e provenzali, giunte con i viaggiatori che passano lungo le importanti strade del cuneese.


Nel '400 e '500 si vive così una stagione pittorica non indifferente, segnata dagli stilemi di derivazione internazionale e flamboyant. Cicli della passione e vite di santi vengono dipinte un po’ ovunque, utilizzando abiti, volti e paesaggi del luogo. Tra le espressioni più alte nel cuneese non può mancare l’opera del pittore fiammingo Hans Clemer, concentrata nel territorio del Marchesato di Saluzzo e coronata dall’ineguagliabile decorazione pittorica della parrocchiale di Elva, in Val Maira. Ugualmente mirabile la cappella cimiteriale di San Fiorenzo a Bastia Mondovì, decorata con affreschi risalenti al XV secolo.

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