Prima della costruzione della cattedrale, la chiesa di San Giovanni, con il bel chiostro annesso, era la più importante della città, protetta dai marchesi che la elessero a sede della loro cappella funeraria.

Costruita come piccola cappella nel 1281, venne più volte rimaneggiata e ampliata. La facciata è a salienti, in pietre squadrate miste a laterizio con semplice portale ogivale, affiancato dal grande San Cristoforo; la torre campanaria, eretta nel 1376, ha una base rettangolare e cinque piani scanditi da lesene, contrafforti angolari e cornici marcapiano in cotto con fregi a dentelli.

La cuspide slanciata, sormontata dal gallo di bronzo, simbolo della fedeltà alla Francia, emerge nel profilo del centro storico. San Giovanni accoglie il visitatore con una scala monumentale discendente e stupisce per la sua grande austerità e bellezza. 

A sinistra si incontra la cappella intitolata ai Santi Crispino e Crispiniano, protettori dei calzolai, con lo straordinario ciclo di affreschi di fine ‘400 attribuito alla bottega di Pietro da Saluzzo. Sulla volta, dentro alla mandorla sorretta dagli angeli, si trova il Padre Eterno, mentre la città di Gerusalemme è turrita, raccolta entro mura che paiono essere saluzzesi, dentro le quali si svolgono le scene della Passione. 

La sfarzosa macchina d’altare accoglie il trittico di Pascale Oddone: la Madonna del Rosario, sorretta dai cherubini tra i santi Giovan Battista e Domenico, guarda al marchese Francesco e al seguito di dame e dignitari, dai fastosi costumi e le splendide acconciature.

Dietro l’attuale altar maggiore si trova la cappella sepolcrale, con la tomba in marmo di Paesana del marchese Ludovico II, dall’impressionante ritratto. L’alto basamento, scandito dalle graziose lesene, presenta all’interno dei pannelli scolpiti di marmo, con delicate figure allegoriche delle Virtù cardinali e teologali.

Accanto alla chiesa, nella sala capitolare dell’antico convento è esposto il monumento funebre al nobile Galeazzo Cavassa.