La tardiva affermazione del Cristianesimo nel territorio della Granda ha contribuito, in epoca Longobarda, a una rinascita architettonica e artistica. Oggi poco rimane di quanto costruito prima dell’anno Mille, a causa delle distruzioni compiute dalle invasioni saracene. Gli antichi monasteri di San Dalmazzo di Pedona (ora Borgo San Dalmazzo), San Colombano a Pagno e di San Costanzo al Monte presso Villar San Costanzo vengono riedificati a partire dall’XI secolo in stile romanico.

Un "mantello di chiese", si distende dalle vallate alla pianura, punteggiando con robusti campanili il paesaggio circostante. Le chiese, spesso costruite con materiali più antichi, realizzano un'efficace sintesi tra le influenze europee e la realtà locale. Capitelli, rilievi scultorei, cicli di affreschi arricchiscono gli edifici religiosi, connotati da un aspetto massiccio che viene esaltato dalle linee prospettiche.

Le testimonianze architettoniche si uniscono a quelle lasciateci dalle arti figurative e dalla scultura presenti in diversi edifici, tra i quali colpisce la straordinaria bellezza di San Costanzo al Monte, a Villar San Costanzo, in Valle Maira. Mentre la facciata si presenta solida e sobria, sul retro tre absidi circolari sono alleggeriti da aggraziati archetti pensili. La chiesa è poggiata sulla scenografica cripta con archi e capitelli romanici e gotici.

San Dalmazzo di Pedona, con il suo interessante Museo dell’Abbazia e l’antica Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo di Verzuolo, che pur essendo stata edificata nei primi anni del ‘700 custodisce importanti opere dei secoli XIV-XV, sono solo alcune tra le impareggiabili testimonianze di questo periodo storico e artistico, degne di essere scoperte e visitate.