AISONE, VALLE STURA
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GROTTE DI AISONE
Poste a poca distanza dall’abitato nella bassa valle, le grotte di Aisone conservano traccia di un insediamento stagionale databile al Neolitico Medio e Finale (V – inizio del IV millennio a.C.) e testimoniano come, in quest’epoca, la Valle stesse assistendo (come il resto del Piemonte) al moltiplicarsi degli insediamenti e a un’occupazione umana diffusa del territorio, anche attraverso la colonizzazione di aree montane che si spinge fino all’interno delle vallate alpine.
Visite guidate su richiesta a Ente di gestione Aree Protette Alpi Marittime - Piazza Regina Elena, 30 - Valdieri (CN)
Prima di partire verifica l'apertura contattando i riferimenti indicati.SS21
Aisone
Tel.:
+39 0171 976 800
Email: info@areeprotettealpimarittime.it
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All’interno della Riserva naturale di 26 ettari, grazie ai reperti rinvenuti nel corso delle indagini archeologiche e oggi conservati presso il Museo Civico di Cuneo, è stato possibile scoprire molto della vita dei primi abitanti della Valle Stura. La caccia e la pastorizia rappresentavano la principale fonte di sostentamento per i frequentatori del sito. Macine e macinelli in pietra testimoniano l’avanzata conoscenza e la pratica dell’agricoltura, mentre altri strumenti lapidei e i manufatti in osso indicano un’intensa attività di lavorazione e trasformazione delle materie prime. In un anfratto delle pareti è stata rinvenuta una sepoltura infantile, che pur in assenza di elementi di corredo, è dimostrazione di una frequentazione delle grotte a scopo funerario e cultuale.
Le grotte sono raggiungibili attraverso un’escursione ideale per le mezze stagioni. Per visitare l’area l’Ente Aree protette Alpi Marittime ha predisposto un sentiero escursionistico segnalato e attrezzato con pannelli. L’itinerario ha inizio dalla Taverna delle Grotte, i cui allestimenti costituiscono un’introduzione alla visita del sito archeologico. Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore.
La Riserva è di notevole interesse naturalistico, infatti, le pareti rocciose dell’area ospitano una piccola colonia di taccole, non comune in ambiente alpino. Tra i rapaci, oltre ai comuni gheppio e poiana, sono stati censiti nell’area l’aquila e il falco pellegrino. Nelle mezze stagioni camminando sul sentiero delle Grotte si possono osservare camosci, caprioli e cervi. La flora è tra gli elementi naturalistici di maggior rilievo della piccola area protetta. Numerose le specie di orchidee, tra cui la preziosa Ophris x albertiana, raro ibrido tra O. apifera e O. fuciflora. Altre perle botaniche sono le endemite Alyssum ligusticum, Phyteuma villarsii e Saxifraga callosa (diffusa negli ambienti mediterranei e non comune nelle Alpi). Significativa la presenza della felce delle grotte Adiantum capillus-veneris e della Stipa pennata.
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