CHIESA DI SAN MARTINO - ORMEA

Per coloro che dal Piemonte raggiungono Ormea, il campanile della Parrocchiale di San Martino svetta imponente all’ingresso del cuore della città. La sua particolarità è che fu costruito su una torre-porta che faceva parte della cinta muraria medievale del borgo, antica difesa del borgo.

Orari

Tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.00.

Prima di partire verifica l'apertura contattando i riferimenti indicati.
CHIESA DI SAN MARTINO - ORMEA
Via Roma, 175
Ormea

Tel.:

+39 0174 392 157


Email: turismo@comune.ormea.cn.it

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Edificata intorno alla metà del ‘400 su una preesistente chiesa romanica di epoca medievale, la Parrocchiale di Ormea è intitolata al Santo Patrono della città, San Martino vescovo di Tours. La chiesa iniziale presentava una sola navata e l’altare era collocato in posizione diametralmente opposta a quella attuale. Nel corso del ‘400, del ‘600 e dell’800 vengono compiuti ulteriori interventi che portano la struttura all’attuale configurazione in tre navate. 


Di particolare importanza è il campanile, che venne costruito riutilizzando una torre-porta che faceva parte della cinta muraria medievale del borgo ed era posta a difesa della via che collegava il Piemonte ad Oneglia. Il passaggio per entrare nelle mura della città si può ammirare ancora oggi all’interno della chiesa.


La facciata fu disegnata e realizzata nell’800, vi è l’affresco del pittore ormeasco Eugenio Arduino che ha come soggetto il celebre episodio della vita di San Martino che vede il Santo donare metà del suo mantello a un povero. 


All’interno della Chiesa, nell’originaria parete absidale oggi diventata parete di fondo, sono presenti degli affreschi tardo trecenteschi raffiguranti scene della vita di San Martino e un Cristo Pantocratore. Nelle navate laterali troviamo una serie di altari dedicati a Sant’Eligio, a Sant’Antonio, a Santa Cecilia, alla Madonna del Rosario, a San Giuseppe e a San Carlo. L’ultimo altare barocco della navata laterale destra, l’altare del suffragio, è arricchito da una tela di fine Cinquecento, attribuita al pittore piemontese Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo.


Merita di essere segnalata anche la presenza di un’urna, sull’altare di San Giuseppe, che conserva alcune reliquie di San Faustino martire, che nel primo Settecento vennero donate a Carlo Ferrero, Marchese d’Ormea, dal Cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV. L’altare maggiore in marmo policromo e il pulpito provengono dalla Chiesa del Convento dei Padri Domenicani di Garessio e vennero installati nell’edificio ormeese nel 1808. Sopra l’altare maggiore, nel tiburio ottagonale, ci sono altri affreschi rappresentanti i quattro Evangelisti.

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