SAMPEYRE: TURISMO SLOW E STORIA ANTICA

Centro turistico estivo e invernale della Valle Varaita, Sampeyre si caratterizza per un turismo slow orientato alle famiglie. Il paese mantiene vive le tradizioni popolari come la Baìo, una delle più importanti manifestazioni folkloristiche del mondo alpino.

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Sampeyre vi accoglie sulla bella piazza con la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, una costruzione eretta nel XV secolo e rimaneggiata nel XIX. Il portale strombato in pietra verde è uno dei migliori esempi del romanico saluzzese; all’interno è conservato uno dei più interessanti cicli dei pittori Tommaso e Matteo Biazaci, databile al decennio 1460-1470. Notevole il fonte battesimale ottagonale in marmo bianco della bottega dei fratelli Zabreri. 


Il luogo dove ora sorge il paese fu abitato fin dalla preistoria, ma non è possibile stabilire con certezza il periodo in cui gli insediamenti iniziarono a formarsi: vi sono alcune tracce a partire dall’epoca romana, ma i primi documenti scritti risalgono agli anni intorno al Mille. Seguì le sorti del Marchesato di Saluzzo fino a che questo pervenne ai Savoia nel 1601. Ebbe parecchi feudatari, tra cui Gerolamo Vacca e il Marchese di Luserna (1622).


Il centro è base di partenza per escursioni e ascensioni, tra cui quella alle Lobbie di Viso (3.015 m.). La seggiovia, divisa in due tronconi, aperta sia in inverno che in estate, conduce nel magnifico vallone di Sant’Anna. Il lago artificiale è meta di pescatori appassionati. Tanti gli sport estivi praticabili a Sampeyre: escursionismo, mtb, ciclismo, equitazione, pesca. In inverno gli sportivi possono dedicarsi a sci da discesa, sci alpinismo, racchette da neve e pattinaggio su ghiaccio.


Tante le opportunità per le famiglie, come il percorso botanico con partenza da borgata Graziani, il ponte tibetano lungo circa 40 metri in località Becetto, e la panchina gigante di Chris Bangle in frazione Rore, speciale punto panoramico sull’intera vallata. 


Il Museo Storico Etnografico del comune ospita un’esposizione permanente di antichi oggetti, ma è soprattutto un centro di promozione culturale, un luogo d’incontro e di confronto. Molto attivi in campo culturale e turistico sono i centri di Rore e di Becetto, dove ogni anno l’ultima domenica di agosto si svolge il Cianto Viol, passeggiata sui sentieri con canti e balli tradizionali che durano per tutta la giornata. 


Ogni cinque anni in febbraio la comunità rievoca la cacciata dei Saraceni con una festa popolare, la Baìo, in cui storia e leggenda si intrecciano. Una raffigurazione unica del suo genere che vede la sfilata di personaggi in costume che interpretano ruoli altamente codificati. Alle donne della comunità, cui è vietato per tradizione partecipare alla sfilata, è riservato il compito di confezionare i variopinti costumi.

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