Il toponimo Faule deriva probabilmente dal latino fagus, faggio, pianta raffigurata nello stemma comunale che un tempo prosperava in questa terra alluvionale. Terra di pianura dalla forte impronta agricola, il paese deve la sua economia alla coltivazione di grano e mais, favorita dalla vicinanza alla confluenza tra il Po e i torrenti Pellice e Varaita, il suo territorio oggi fa parte del Parco del Monviso.

Il maniero trecentesco, caratteristico esempio di castello agricolo del Piemonte, è composto da un blocco centrale in mattoni con due torri angolari rotonde. A poca distanza, la chiesa parrocchiale di San Biagio edificata tra Sei e Settecento. Al centro della facciata un affresco raffigura la Madonna con, ai piedi, San Biagio. La festa patronale di Faule, la cosiddetta Festa dei Corpi Santi, viene celebrata la seconda domenica di ottobre.

Sulla via principale del centro abitato si affaccia la piccola chiesa settecentesca a navata unica dedicata a San Rocco, riconoscibile dall'affresco raffigurante il santo sulla facciata. L'interno è un piacevole esempio tardo-barocco di arte povera del Settecento. Proprio qui nacque nel 1720 l’omonima confraternita per aggregazione con quella di Torino, istituita già nel 1598.

Il santuario della Madonna del Lago sorge a circa un chilometro dal centro abitato verso ovest, in un luogo appartato circondato dalla natura, presso una preesistente cappelletta, inglobata nella chiesa attorno al 1780. All’interno un dipinto raffigura la Madonna col Bambino seduta su uno scoglio in mezzo al lago, sullo sfondo le Alpi.

Tra le ricorrenze da tenere a mente, l’annuale festa della bagna caöda che si svolge nel mese di ottobre. Si celebra l’intingolo sfizioso a base di aglio, olio e acciughe da accompagnare alle verdure di stagione: peperoni, cardi, cipolle, patate e porri. Migliaia gli appassionati gourmet che si danno appuntamento a Faule per apprezzare in tutta la sua pienezza il gusto intenso della bagna caöda e vivere momenti di intensa e tradizionale convivialità.