BAGNI DI VINADIO - SANT'ANNA DI VINADIO

22 km circa

Un trekking di due giorni che, attraverso un ampio anello, porta a Sant’Anna di Vinadio, luogo molto amato dai cuneesi nonché sede di uno dei santuari più alti d’Europa. Questo percorso rappresenta un’alternativa assai più interessante rispetto al classico itinerario che fanno i pellegrini che seguono a piedi la strada asfaltata. Il primo giorno si risale l’appartato vallone d’Insciauda lungo il sentiero GTA fino al panoramico passo di Bravaria, mentre il secondo giorno si fa ritorno dal bellissimo vallone sospeso Roccias Lion e poi dal lungo vallone Tesina. I più allenati possono compiere l’anello in giornata, ma è consigliabile suddividerlo in due tappe pernottando presso il semplice e spartano rifugio San Gioachino, situato appena a monte del santuario.

Difficoltà

E

Distanza

22 km circa

Quota di partenza

1281 mt

Punto più basso / più alto

2393 m

Stagione

ESTATE

Target

SPORTIVO

L’itinerario va fatto dopo la seconda metà di giugno o l’inizio di luglio, quando si sono sciolti i nevai alla testata del ripido vallone di Roccias Lion.

Si ricorda che l'ambiente montano è soggetto a continui mutamenti, con condizioni che variano in base al meteo, alle stagioni, ai cambiamenti climatici e agli interventi antropici. Gli autori e l'ATL del Cuneese declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti o altre conseguenze dannose derivanti dall'uso delle informazioni fornite. Ogni itinerario viene ripercorso a proprio rischio e pericolo.

Le tappe

dell'itinerario

Nessun risultato trovato

Nessun risultato trovato

Scopri

di più

Punto di partenza: Strepeis (Vinadio)

Tappa 1 – Bagni di Vinadio–Sant’Anna di Vinadio dal passo di Bravaria

Dati tecnici


Ascesa: 1.070 m circa
Discesa: 360 m circa
Lunghezza totale: 9,5 km circa
Altitudine partenza: 1.281 m
Altitudine massima: 2.319 m
Difficoltà: E

Descrizione del percorso

Dal parcheggio di Strepeis attraversare il torrente Corborant sulla passerella in legno. Dalla parte opposta prendere la sterrata che procede in leggera discesa verso sinistra. Ignorare una prima deviazione a destra e, all’incirca di fronte allo stabilimento termale, prendere quella che si inoltra a destra (palina) nell’incassato vallone d’Insciauda.

Questo primo tratto non è particolarmente interessante: la sterrata sale ripidissima nel cupo vallone tra abeti, faggi, aceri di monte e sorbi a fianco del torrente gradinato con salti di fondo costruiti per ridurre la sua pendenza. Più in alto i larici prendono il sopravvento.

Dopo cinquecento metri di dislivello si guada il rio: la sterrata termina e inizia un sentiero molto più piacevole che sale in terreno aperto tra larici, rododendri e piante di mirtillo.

Superati i 1.950 metri di quota lasciare una deviazione a destra e proseguire a sinistra tra larici sempre più bassi e radi. Poi si risalgono alcune belle conchette erbose dalle quali si aprono ottime viste all’indietro sull’arcata di cime che dal Corborant prosegue fino a Rocca la Meja passando per il monte Laroussa e il Becco alto del Piz.

Dopo un’ultima conca erbosa con alcune pozze d’acqua il sentiero prosegue con una ripida rampa fino all’ormai vicino passo di Bravaria (2.319 m). A sinistra svettano la rocca omonima e il monte Steliere, ma lo sguardo viene monopolizzato dalla dirimpettaia e severa punta Maladecia e dall’alto vallone di Sant’Anna, alla testata del quale si vede l’omonimo santuario, meta della tappa.

Il sentiero prosegue dalla parte opposta, inizialmente stretto e leggermente aereo, con un antipatico fondo di brecciolino scivoloso. Per fortuna migliora rapidamente e con un lungo percorso contorna a mezzacosta il vallone compiendo anche qualche risalita. Si tratta di un bellissimo tratto balcone molto panoramico affacciato sul fondovalle.

In discesa costeggiare il piccolo lago Mouton inferiore (2.147 m), poi proseguire sul bel sentiero che molto più avanti si abbassa per superare un rio. Risalito un tratto gradinato con tronchi di legno in breve si raggiunge una stradina asfaltata alle porte di Sant’Anna di Vinadio.

Svoltando a sinistra scendere nei pressi di alcune colonie e del rifugio San Gioachino, situato appena a monte del complesso del santuario (2.010 m) e di quella che un tempo era la casa del randiere, ossia del custode che risiedeva qua d’estate e d’inverno per assistere i pellegrini e offrire loro riparo, ora diventata sala polifunzionale.

Tappa 2 – Sant’Anna di Vinadio–Bagni di Vinadio dal Passo Tesina

Dati tecnici


Ascesa: 380 m circa
Discesa: 1.090 m circa
Lunghezza totale: 12,5 km circa
Altitudine partenza: 2.010 m
Altitudine massima: 2.393 m
Difficoltà: E

Descrizione del percorso

Dal santuario imboccare la stradina asfaltata che sale verso sud (possibile scorciatoia) al piazzale della roccia dell’apparizione, un enorme masso erratico sulla cui sommità è posta la statua di sant’Anna. La tradizione vuole che proprio qui sia apparsa la madre di Maria alla pastorella Anna Bagnis.

Proseguire sulla strada militare, dal fondo molto rovinato, opera di inizio Novecento. Duecento metri oltre abbandonarla per svoltare a destra percorrendo a ritroso un tratto del classico giro dei laghi. Seicento metri più avanti raggiungere una prima fotogenica pozza d’acqua, tipicamente asciutta in estate, con un grande masso erratico sulla sponda. Non si tratta ancora del grande lago di Sant’Anna (2.167 m): questo si trova appena oltre, seguito da un terzo specchio d’acqua minore.

Sempre seguendo la militare (possibili scorciatoie) entrare in un valloncello appartato e con alcuni tornanti raggiungere il passo di Tesina (2.393 m), punto più alto del trekking.

Lasciato a sinistra il sentiero scavato nella roccia diretto al colle Saboulè iniziare la discesa nel dirimpettaio vallone Roccias Lion, un valloncello secondario sospeso sul successivo vallone di Tesina. Una mulattiera scende con decisione verso un bello specchio d’acqua senza nome affiancando qualche pino cembro (attenzione perché lungo questo tratto potrebbero perdurare nevai fino a inizio estate).

Giunti nei pressi del laghetto il sentiero tende a perdersi: per aggirare una zona acquitrinosa occorre tornare un indietro per un centinaio di metri e, passato un rio, piegare verso destra raggiungendo con una leggera risalita una meravigliosa conca verdeggiante appartata, dove il sentiero torna evidente.

Poco più avanti il vallone Roccias Lion termina improvvisamente e occorre scendere con decisione verso sinistra nel sottostante vallone di Tesina. Raggiunto l’impluvio superare il rio su una passerella in legno confluendo subito dopo su un sentiero da seguire in discesa verso destra.

Il sentiero affianca un alpeggio con una baita dal tetto verde, conosciuta come capanna di Tesina (1.948 m), addossata a un grande masso erratico. Al fondo del pianoro si rientra nel bosco, poi si prosegue sul sentiero che si tiene sempre sulla sinistra idrografica del rio Tesina. Il vallone si restringe e infossa e con lungo percorso scende tra i larici, che man mano lasciano il posto agli abeti rossi, sorbi, maggiociondoli e poi i faggi.

Raggiunte le prima baite di Callieri (1.435 m) il sentiero si allarga a sterrata. Scendere a valle e superare il torrente su un ponte dopo il quale il fondo diventa asfaltato. Duecento metri oltre confluire sulla strada che unisce Strepeis con San Bernolfo, da seguire in leggera e costante discesa a fianco del torrente Corborant (in alternativa ci sarebbe la possibilità di prendere una sterrata parallela che corre a monte dell’asfalto).

Dopo circa due chilometri e mezzo rientrare a Strepeis dove si completa questo bel percorso.