
CASTELMAGNO, VALLE GRANA
CREST DI MULETS, CIMA VIRIBIANC E MONTE VIRIDIO
14 km circa
Un anello che dalla borgata Chiappi di Castelmagno porta sulla cresta tra la valle Grana e il vallone dell’Arma, diramazione della valle Stura, nel tratto compreso tra il colle Viribianc e il colle del Nais. Un itinerario impegnativo che tra continue salite e discese in cresta concede grandiose vedute sulle Alpi Marittime e Cozie.
Difficoltà
EE
Distanza
14 km circa
Quota di partenza
1627 mt
Dislivello
1150 mt
Punto più basso / più alto
2501
Stagione
ESTATE
Target
SPORTIVO
Questo itinerario va fatto nel periodo giusto: in primavera dopo lo scioglimento dei nevai ma prima dell’esplosione della vegetazione, oppure in autunno.
Si ricorda che l'ambiente montano è soggetto a continui mutamenti, con condizioni che variano in base al meteo, alle stagioni, ai cambiamenti climatici e agli interventi antropici. Gli autori e l'ATL del Cuneese declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti o altre conseguenze dannose derivanti dall'uso delle informazioni fornite. Ogni itinerario viene ripercorso a proprio rischio e pericolo.
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Punto di partenza: Centro fondo di Chiappi (Castelmagno)
Descrizione del percorso
Dal parcheggio ripercorrere a ritroso la stradina asfaltata che risale verso Chiappi. Giunti al bar del centro fondo svoltare a sinistra. Dopo poche decine di metri ignorare una stradina che sale a destra verso il produttore di castelmagno e locanda La Meiro e proseguire a sinistra sulla stradina che diventata sterrata scende verso il torrente Grana.
Svoltando ancora a sinistra superare il torrente sul pont di Moulin proseguendo sulla sterrata (si farà invece ritorno da destra) che con un lunghissimo traverso e in seguito tornanti sale in direzione sud-est verso la malga I Quiotas. Poco prima di raggiungerla (1.818 m, palina) abbandonare la sterrata per un sentiero che si stacca a destra. Pur essendo marcato con tacche bianco-rosse, i numerosi tratturi che si intersecano e la vegetazione rendono complicata l’individuazione di questo tratto.
Risalire verso sinistra compiendo un semicerchio. Più avanti il sentiero diventa evidente e prosegue tagliando i pendii erbosi solcati dal rio Fontana Vieccie.
Superata una conca oltrepassare un tratto di rododendri e più avanti di ontani raggiungendo il colle Viribianc (2.190 m), dal quale si apre un bel panorama sul vallone dell’Arma: lo sguardo si spinge verso il monte Gorfi e i più distanti Savi, Salè, Nebiùs e Omo. Qui si intercetta la Curnis auta, un itinerario di più giorni che sale dall’opposto versante della valle Grana e torna da questo, che si seguirà a ritroso per un tratto.
Girando a destra procedere lungo la ripida cresta, affrontando anche un tratto di roccette calcaree dove è necessario aiutarsi con le mani.
Percorrendo versanti scoscesi e leggermente aerei oltrepassare altri dossi dai quali si aprono grandiosi panorami da una parte verso le Alpi Marittime e dall’altra verso Monviso, monte Tibert e punta Tempesta. Raggiunta la cima erbosa della Crest di mulets (2.411 m) il panorama si apre ulteriormente.
Proseguire in ripidissima discesa dalla parte opposta seguendo un sentiero dall’antipatico fondo di brecciolino. Persi un centinaio di metri raggiungere il col di Mulets (2.310 m). Dopo una breve risalita seguire l’indicazione per la cima Viribianc che porta ad aggirare da destra, lato valle Grana, l’anticima del Viribianc (possibili nevai fino alla tarda primavera). Ripide serpentine vanno a raggiungere un colletto tra la cima principale e l’anticima. Lasciata quest’ultima a sinistra ci si spinge sulla panoramicissima cima principale del Viribianc (2.474 m).
Nuovamente su pendii di erba e rocce, scendere al pietroso passo Viridio (2.399 m), dal quale parte una possibile via di fuga per tornare a Chiappi abbreviando il percorso.
Riprendere a salire su terreno calcareo verso un primo dosso e poi a zig-zag fino alla cima del monte Viridio (2.501 m), punto più alto di questa escursione, sormontato da una piccola croce metallica. Tra prati costellati di stelle alpine si aprono magnifiche viste sul Becco Grande e Rocca la Meja.
Ripreso il cammino proseguire in discesa su terreno più facile toccando il colle di Cusier (2.390 m). In leggera salita tagliare le pendici punta Parvo, che si lascia a sinistra, dove si aggancia il sentiero Riccardo d’Epifanio che si seguirà a ritroso.
Giunti alla base del roccioso Parvetto, che si potrebbe salire con una breve deviazione, svoltare a sinistra raggiungendo in discesa il colle del Nais (2.419 m).
Da qui calarsi nel vallone Parvo con una ripidissima discesa a serpentina che taglia il severo versante nord-ovest del Parvetto. Oltrepassata una sella ai piedi della Rocca Parvo il sentiero prosegue, molto rovinato dalle bestie, in forte pendenza attraversando un alpeggio per poi scendere con decisione alla sottostante strada asfaltata che collega Castelmagno con il colle Fauniera.
Trecento metri di discesa sull’asfalto portano al tornante Langra, dove si stracca a destra un sentiero che si dirige verso Chiappi tenendosi sulla destra orografica del torrente Grana di Fauniera. Questo tratto, che consente di chiudere in modo logico l’anello, potrebbe essere problematico da percorrere in estate a causa della vegetazione invadente. Dopo circa un chilometro attraversare ignorandola una sterrata inerbita che scende verso il torrente ridiscendendo al pont di Moulin dove si chiude l’anello. Non resta che attraversarlo per poi compiere una leggera risalita a destra sulle orme dell’andata per tornare all’auto.
Itinerario mappato nell'ambito del progetto "L'AnimAlpina delle valli di Cuneo" cofinanziato dalla Regione Piemonte.
Descrizione di Valerio Dutto di Cuneotrekking.com.
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