
ENTRACQUE, VALLE GESSO
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LE PARLATE DI ENTRACQUE
I borghi alpini custodiscono e valorizzano tradizioni antiche e suggestive, che affondano le radici in un passato oramai lontano. Ad Entracque c’è una manifestazione che unisce fede e storia coinvolgendo l’intera popolazione. Stiamo parlando de "Le Parlate" che nella lingua popolare di Entracque sono la completa rievocazione scenica della Passione e Morte di Gesù dalla preghiera nell’Orto del Getzemani fino alla Sepoltura. Il dramma sacro viene rappresentato con cadenza quinquennale durante la Settimana Santa e vede entracquesi e appassionati calarsi nei vari personaggi, in una suggestiva interpretazione in costume.
Entracque
Tel.: +39 0171 978 616
Email: gruppostoricoleparlate@gmail.com
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Entracque celebra il Giubileo de "Le Parlate": fede, storia e comunità in scena nella Settimana Santa 2025.
“Ora rinnovasi con Le Parlate le usanze antiche a noi tramandate dagli avi nostri”.
Entracque si prepara a vivere uno dei momenti più solenni e identitari della propria comunità: l’edizione giubilare de “Le Parlate”, la storica rappresentazione della Passione e Morte di Gesù Cristo. Un evento tra sacro e profano, che la tradizione popolare tramanda da secoli e torna, con cadenza quinquennale, a unire tutta la comunità in un’esperienza collettiva di fede, arte e memoria. Conosciute nel dialetto locale come “As Parlatte”, le “Parlate” sono una rappresentazione scenica articolata in cinque atti, dove numerosi entracquesi si calano nei panni di apostoli, soldati, popolani e personaggi evangelici, dando vita a un dramma sacro di grande impatto emotivo, impreziosito da costumi d’epoca fedeli, scenografie e musiche suggestive. Una rappresentazione che non è mai semplice spettacolo: si tratta di un rito, un patto tra generazioni, un filo teso nel tempo che ancora oggi racconta l’identità profonda del paese della valle Gesso.
Le radici de "Le Parlate” affondano nella devozione popolare del Cinquecento. Fino al 1955, la rappresentazione si svolgeva nella Confraternita della Misericordia (detta dei “Battuti Neri”), fondata nel 1528 e dedicata alla cura degli infermi, all’assistenza ai moribondi e alla sepoltura dei defunti. In questo contesto, il Crocifisso ligneo del XVII secolo, oggi custodito nella chiesa parrocchiale, era un elemento centrale della drammaturgia sacra. Il lungo silenzio seguito all’incendio che distrusse costumi e scenografie fu interrotto nel 1978, quando la comunità riportò in vita la tradizione, trasferendola nella Confraternita di Santa Croce (dei “Battuti Bianchi” o Disciplinati), fondata tra il 1528 e il 1530.
Un luogo carico di spiritualità, che nei secoli ha rappresentato anche un punto di riferimento sociale, dedito alla distribuzione di cibo e vestiario ai bisognosi. Oggi la manifestazione è affidata al Gruppo Storico Le Parlate, guidato dal Presidente Mario Pepino e dal Vicepresidente (nonché regista) Pierpaolo Giraudo, che si occupano della complessa organizzazione, del recupero delle fonti storiche e della trasmissione del sapere teatrale e tradizionale alle nuove generazioni.
Il programma 2025: sette recite, un paese intero coinvolto
L’edizione 2025 si aprirà sabato 12 aprile alle 20:30 in Piazza Giustizia e Libertà, con il tradizionale Corteo Storico. Seguirà alle 21:00 la prima delle sette rappresentazioni presso la Confraternita di Santa Croce. Il giorno successivo, Domenica delle Palme, sarà dedicato all’investitura de “Al Capitani”, il Capitano figura simbolica che guiderà il Corteo del Venerdì Santo e chiederà ufficialmente al sindaco il permesso di rappresentare “Le Parlate”.
Il momento culminante è atteso proprio per venerdì 18 aprile, quando al mattino il caratteristico “Al Timbaier” - L'Araldo annuncerà l’evento per le vie del borgo. Alle 14, il corteo scorterà “Al Capitani”, il Capitano in piazza Giustizia e Libertà, e alle 17:30 avrà luogo la recita più attesa, visibile anche sul maxi schermo allestito in piazza del Mercato, novità tecnologica introdotta per favorire la partecipazione. In serata, la Solenne Processione della Sepoltura del Cristo Morto attraverserà le vie del paese illuminate da torce e lumi, culminando nella Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonino Martire. Qui, il “Segno del Bacio” renderà omaggio alla statua settecentesca del Cristo Morto, scortata dalla Guardia d’Onore de “I Treze Cavaier”, guidati da “Al Capitani”.
Un rito collettivo che resiste al tempo
Più che uno spettacolo, “Le Parlate” sono una testimonianza viva di una comunità che ha saputo conservare il proprio spirito attraverso i secoli. Una liturgia teatrale che fonde fede e cultura, e che ancora oggi, ogni cinque anni, continua a commuovere e coinvolgere, rendendo Entracque un luogo dove la memoria non è solo celebrata, ma vissuta insieme.








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