LA NATURA UNICA DEL CUNEESE

Le strette vallate e le grotte carsiche del Cuneese hanno creato nei millenni ambienti naturali unici e sviluppato una biodiversità senza pari. Fiori e altre specie vegetali rarissimi ricoprono vallate più o meno remote, mentre alcuni esemplari di fauna endemica (che si trovano quindi solo in questi luoghi) si nascondono in luoghi incontaminati.

Sono numerosissime le piante che possono trovarsi soltanto nelle vallate del Cuneese. Per tempi lunghissimi questi esseri si sono adattati alle caratteristiche specifiche del territorio, sviluppando un aspetto e delle peculiarità uniche. La Sassifraga dell’Argentera è una di queste. Si trova infatti soltanto sulle Alpi Marittime tra Italia e Francia e cresce nelle fenditure delle rocce ad alta quota, sopra i 1950 metri. La sua caratteristica forma a rosetta, con le sue numerose foglie allungate hanno anche ispirato il logo di Visit Cuneese.

Un altro endemismo vegetale è la Viola di Valdieri, i cui fiori delicati colorano intensamente le Alpi Marittime per tutta l’estate. Oggi, a Terme di Valdieri uno splendido giardino botanico prende il nome da questa specie, scoperta nel 1780 dal botanico Carlo Allioni sul greto del torrente Gesso che lambisce il giardino.

Tra gli animali alcuni si sviluppano e evolvono nelle profondità delle grotte, in sistemi chiusi che li portano a diversificarsi nel corso di milioni di anni. È il caso della Plectogona sanfilippoi, un millepiedi che, nonostante l’aspetto che può apparire poco gradevole, si è guadagnato, nel 2020, il titolo di Animale di Grotta dell’Anno. Questo esserino dal colore biancastro si presenta poi in 4 sottospecie (sanfilippoi, bosseae, dronerae, digheae) in altrettante grotte delle Alpi Liguri sul territorio Cuneese (Grotte del Caudano, Grotta di Bossea, Tana della Dronera – a Vicoforte Mondovì - e Garb del Dighea a Ormea).

Tra le farfalle è sicuramente da menzionare la Erebia scipio che si muove in alta quota tra le Alpi Italiane e Francesi. È caratterizzata da ali di colore grigio all’esterno per mimetizzarsi con le rocce delle Alpi, mentre la livrea è bruna con ocelli di colore scuro.

Tipica della Valle Po è infine la Salamandra di Lanza, riconoscibilissima per il colore completamente nero, ma poco incline a mostrarsi all’uomo per la sua natura di animale crepuscolare e notturno. Con un po’ di fortuna è possibile scorgerla in giornate piovose tra i 1.200 e i 2600 metri sul livello del mare.