
FRABOSA SOTTANA, VALLI MONREGALESI
MONTE MONDOLÈ
8 km circa
Il Mondolè, con la sua caratteristica forma piramidale, è ben riconoscibile dalla pianura cuneese e domina le valli Ellero, Maudagna e Corsaglia. Data la posizione isolata, dalla vetta si gode di un panorama straordinario e nelle giornate limpide è addirittura possibile scorgere il porto di Genova. La montagna offre diverse vie di salita, di cui quella descritta di seguito rappresenta la più facile e breve.
Difficoltà
E
Distanza
8 km circa
Quota di partenza
1886 mt
Dislivello
550 mt
Punto più basso / più alto
2382 m
Stagione
ESTATE
Target
FAMIGLIE , SPORTIVO
Si ricorda che l'ambiente montano è soggetto a continui mutamenti, con condizioni che variano in base al meteo, alle stagioni, ai cambiamenti climatici e agli interventi antropici. Gli autori e l'ATL del Cuneese declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti o altre conseguenze dannose derivanti dall'uso delle informazioni fornite. Ogni itinerario viene ripercorso a proprio rischio e pericolo.
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Punto di partenza: Colletto Balma (Prato Nevoso)
Dal colletto Balma (1.886 m) lasciare a destra la sterrata per il lago delle Scalette e a sinistra quella per l’alpe Seirasso per prendere una traccia che sale il ripido pendio erboso tra le due.
Il sentiero segue inizialmente la linea di massima pendenza. Dopo aver guadagnato una sessantina di metri di dislivello piega a sinistra, diramandosi in diversi tratturi. Seguendo le tacche proseguire con un facile traverso che taglia l’erboso versante sud-est del Mondolè ai piedi dei torrioni delle Rocche Giardina. Il sentiero contorna valloncelli e costoni punteggiati da rododendri e ginepri con belle viste sul monte Fantino, la punta del Zucco e il Mongioie.
Superati i 2.200 m di quota il sentiero sbuca sulla cresta sud del Mondolè. Il versante opposto è composto da terreno verde ondulato, mentre la cima del Mondolè, ormai vicina, si staglia poche centinaia di metri a nord.
Svoltando a destra proseguire sul sentiero che rimonta la cresta sud, inizialmente facile e ben segnato da tacche e ometti. All’indietro si aprono buone vedute verso la cima Seirasso e la Rocca dell’Inferno. Intorno ai 2.300 metri di quota lasciare a sinistra un inghiottitoio, fenomeno carsico tipico di queste zone, dopo il quale il sentiero diventa più ripido e accidentato.
A un certo punto le tacche portano a superare una fascia di roccette, facili e non esposte, in cui è necessario usare le mani (in alternativa le si può aggirare da destra su tracce di sentiero).
Con un ultimo strappo raggiungere la spaziosa cima del Mondolè (2.382 m), sulla quale è collocata una statua della Madonna e due croci. Data la posizione isolata i panorami abbracciano buona parte delle Alpi Liguri, dal Mongioie alla Bisalta, le Alpi Marittime e, in lontananza, il Monviso. Nelle giornate limpide è addirittura possibile scorgere il porto di Genova.
Il ritorno avviene sullo stesso percorso dell’andata.
Itinerario mappato nell'ambito del progetto "L'AnimAlpina delle valli di Cuneo" cofinanziato dalla Regione Piemonte.
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