PALAZZO E GIARDINO BORELLI - DEMONTE

Il Palazzo, risalente ai primi anni del Seicento, conserva all''interno pregevoli affreschi e soffitti lignei decorati del XVIII - XIX secolo; all'esterno è ben conservata la facciata barocca. L'edificio è collegato tramite una galleria all'attiguo parco in stile ottocentesco a terrazze, con fontane, grotte e serra. Ospita il Centro Documentazione Lalla Romano, il Museo delle Porcellane e la Biblioteca Civica.

Orari

Visite guidate in date prefissate, per info e prenotazioni consultare il sito di Valle Stura Experience o chiamare il +39 328 203 2182. 

Prima di partire verifica l'apertura contattando i riferimenti indicati.
PALAZZO E GIARDINO BORELLI
Via Martiri e Caduti per la Libertà, 1
Demonte

Tel.:

+39 328 203 2182 (Valle Stura Experience)


Email: portadivalle@vallesturaexperience.it

Scopri

di più

La costruzione del Palazzo risale al 1606 dopo la distruzione del Castello Angioino (fine 1200) sito sulla collina quaternaria, oggi Parco Borelli, ad opera di Carlo Emanuele I, Duca di Savoia. Il palazzo è dotato di un androne affrescato, sulla cui sinistra si aprono quattro sale, adibite ora a Biblioteca Civica di Demonte. L’androne è dotato altresì di un ampio cavedio coperto con una nicchia in cui si trova un busto (in gesso) del Conte Giacinto Borelli. Dall’androne, parte un comodo e pregevole scalone che porta ai due piani superiori, arricchito da decorativi “capitelli pensili” di grande effetto architettonico.

Al primo piano, si trova la Sala delle Feste, ampio salone affrescato, nel soffitto e nella parte superiore delle pareti, da pregevoli pitture settecentesche raffiguranti paesaggi campestri, mentre nel soffitto campeggia un grande “corvo”, simbolo degli amici dei Bolleris, i Lascaris conti di Tenda, che per un breve periodo governarono per conto dei Bolleris il feudo angioino. Le pareti dopo l’acquisto da parte del Conte Giacinto Borelli avvenuto nel 1828 sono state ridipinte, la parte di fondo, con lo stemma del Conte, mentre le pareti di destra e di sinistra con motivi che, per il Conte, dovevano ricordare il suo lavoro di Magistrato fiscale a Genova (la lanterna di Genova) e lo zio Maggiore Borelli (frontale del Forte della Consolata) protagonista con un manipolo di soldati della salvezza del Forte dall’incendio, prossimo alla polveriera, provocato dalle bombe incendiarie franco-spagnole assedianti, durante l’invasione del 1744. Attigue alla Sala delle Feste, la sala da pranzo dei Conti (Sala delle Arti) sul cui soffitto campeggia l’affresco della Dea Mnemosyne, madre delle nove muse protettrici delle Arti. Nei tre locali successivi, si trova il Museo delle Porcellane di Luciana Magrini. Il secondo piano, sicuramente ultimo alloggiamento della contessa, poi marchesa, Borelli/Crispolti, dotato di quattro sale, viene ora adibito a sale espositive.
 
GALLERIA CARLO ALBERTO E PALAZZETTO
Dalla Sala delle Feste si circumnaviga il Cavedio e ci si trova - dopo aver salito due brevi rampe - di fronte alla porta d’ingresso della Galleria Carlo Alberto. Costruita dal Conte Borelli nella seconda metà dell’ottocento, essa collega direttamente il Palazzo Borelli con il Parco. Lunga 16 metri e larga due metri e mezzo è luminosissima con le sue cinque aperture sulla Piazza Statuto. Essa è addossata al Palazzetto (edificio del XV secolo), a suo tempo dimora dei Visconti Bolleris e, più recentemente, foresteria e cucina dei Conti Borelli. Ha ospitato, sovente, Re Carlo Alberto in ispezione ai lavori al Forte di Vinadio. Oggi ospita il Centro Documentazione Lalla Romano, visitabile su prenotazione presso l'Ufficio Turistico di Demonte.
 
PARCO BORELLI
Antica è la storia della collina quaternaria, posta a monte di Demonte divenuta nella prima metà dell’Ottocento Parco Borelli. Sede alla fine del 1200 del Castello Angioino, fatto costruire dagli Angiò di Provenza, dominus di Demonte per tre secoli, trasformato dopo la demolizione del Castello, ad opera dei Savoia dopo la conquista della Valle Stura nel 1588, a cimitero, verrà a sua volta trasformato dal Conte Borelli nella seconda metà dell’Ottocento in Parco (con traslazione delle tombe e, quindi del cimitero, nell’attuale cimitero di Demonte), può a ben dire essere considerato uno dei parchi più interessanti e ombrosi del Piemonte, dotato di alberi e cespugli provenienti da tutto il mondo. Il Parco è composto di quattro piani in cui insistono, al primo piano, la “Ghiacciaia” del XIX secolo, al secondo piano l’antica “Cappella di San Bernardo” (che fu cappella del Castello, Cappella del Cimitero, Cappella del Parco). Oggi è anche il sacello della famiglia Borelli, in cui sono sepolti Giacinto Borelli e i suoi discendenti. Essa risale alla fine del 1200, ovviamente nel tempo ampiamente rimaneggiata. Sempre al secondo piano, vi è la serra, ampio spazio dedicato a fiori e piante che venivano ricoverate durante il periodo invernale. Al terzo piano si trova un angolo ombrosissimo tra carpini e bossi, mentre al quarto (l’antico dongione del Castello) si trova la torre del Parco. Fatta ricostruire dal Conte Borelli sul basamento dell’antica torre angioina, da essa partiva la “via di fuga” che attraversando Demonte arrivava al Rio Kant, (la galleria è stata, in passato, interrata per motivi di sicurezza). Nei suoi sotterranei trovano posto anche le antiche carceri del Castello, di cui però non si hanno tracce. Il Parco è un’oasi ombrosa frequentata nel periodo estivo da molti demontesi e turisti che ne godono la frescura.

ALPI DI CUNEO: LA VOSTRA VACANZA PERFETTA. VALLE STURA

it_IT

Cosa

fare

Nessun risultato

Nessun risultato

it_IT

Esperienze

Nessun risultato

Nessun risultato

Nessun risultato

it_IT

Dove

dormire

Nessun risultato

Nessun risultato

it_IT

Nessun risultato

Nessun risultato

it_IT

Nessun risultato

Nessun risultato